Cass. Pen., Sez. I, sent. 12/2022 (ud. 20.10.2021): proroga del c.d. carcere duro

Il mero trascorrere del tempo non giustifica l’accoglimento del ricorso avverso il provvedimento di proroga del regime detentivo differenziato.

 

La vigente formulazione dell’art. 41-bis, co. 2-bis, Ord. Pen., prevede la prorogabilità dei provvedimenti applicativi del c.d. carcere duro, per i successivi periodi, ciascuno pari a due anni, “quando risulta che la capacità di mantenere collegamenti con l’associazione criminale, terroristica o eversiva non è venuta meno [..] Il mero decorso del tempo non costituisce, di per sé, elemento sufficiente per escludere la capacità di mantenere i collegamenti con l’associazione o dimostrare il venir meno dell’operatività della stessa”.

In ossequio ai principi espressi dalla giurisprudenza costituzionale (cfr. Corte Cost., ord. 13 dicembre 2004, n. 417) e di legittimità, ogni decreto applicativo o di proroga deve essere dotato di congrua motivazione circa la sussistenza o persistenza dei presupposti per la sottoposizione al regime detentivo differenziato. La proroga richiede necessariamente l’accertamento dell’attuale capacità del detenuto a mantenere contatti con l’associazione di riferimento, e non l’effettivo mantenimento di tali relazioni. Tale accertamento deve essere condotto secondo i parametri – non esaustivi – indicati, dal comma 2-bis dell’art. 41-bis Ord. Pen. Si tratta di un ponderato apprezzamento di merito che coinvolge tutti gli elementi, non necessariamente sopravvenuti, indicativi della permanenza delle condizioni di pericolo già in origine poste a fondamento del suddetto regime (cfr. Cass. Pen., Sez. I, sent. 9 ottobre 2018, n. 2660).

 

Secondo la Suprema Corte di Cassazione, le doglianze espresse nel ricorso promosso dal detenuto erano manifestamente infondate per due ordini di ragioni. In primis, esse censuravano, in modo non consentito, la motivazione del provvedimento, finendo per richiedere una nuova valutazione delle circostanze di fatto, valutazione che – in via generale – non è ammessa nel ricorso per cassazione. Inoltre, l’ordinanza impugnata aveva, correttamente e nel rispetto della legge penale sostanziale e processuale, valutato gli elementi desunti dagli atti, dai quali era risultata la persistente operatività del sodalizio mafioso.

La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, riaffermando il seguente principio di diritto: “Per potere accogliere il ricorso avverso il provvedimento di proroga del regime detentivo differenziato è necessaria l’acquisizione di elementi specifici e concreti, indicativi della sopravvenuta carenza di pericolosità sociale, che non possono identificarsi con il mero trascorrere del tempo dalla prima applicazione del regime in parola, né essere rappresentati da un apodittico e generico riferimento a non meglio precisati risultati dell’attività di trattamento penitenziario (Sez. 1, n. 32337 del 3.7.2019; Sez. I, n. 14822 del 3.2.2009)”.

Qui il testo della sentenza.

 

A cura di Beatrice Paoletti

Contributi simili

Numero dei detenuti di nuovo in aumento. Il Garante Nazionale invita ad un’attenta riflessione

Aumenta il numero dei detenuti: è quello che si evince dai dati raccolti. Difatti, si registra un segnale in controtendenza rispetto alla riduzione che si era avuta nel 2020, anche a seguito dell’emergenza sanitaria.…

Leggi tutto...

15 Novembre 2021

E’ legittima la decisione con cui il Tribunale di sorveglianza di L’Aquila ha negato la concessione del permesso premio a un esponente di spicco della criminalità organizzata (Cass., I, 6 luglio 2022, F. Graviano)

La sentenza della Cassazione in oggetto trae origine dall’ordinanza con cui il Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila rigettava il reclamo proposto contro l’ordinanza del Magistrato di sorveglianza che aveva respinto la richiesta presentata dal medesimo di accedere all’istituto dei permessi premio. Conformemente ai giudici di merito, la Cassazione ritiene, invero, che un’adeguata valorizzazione della riscontrata <> e della <> non si presti a “compensare” la mancanza di <> dal <> e la <>.…

Leggi tutto...

30 Novembre 2022

Il Cpt pubblica il 31° Rapporto generale. Il focus del documento è centrato, ancora una volta, attorno alle questioni legate al sovraffollamento carcerario

Il Rapporto si apre, come da tradizione, con le notizie relative alle visite svolte nel corso dello scorso anno (tra il 1 gennaio ed il 31 dicembre 2021). In questo arco di tempo ne sono state organizzate 15, di cui 9 periodiche (Austria, Bulgaria, Lituania, Federazione Russa, Serbia, Svezia, svizzera, Turchia e Regno Unito) e 6 ad hoc (Albania, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Georgia, Grecia e Romania). Nei documenti annessi sono riportati in maniera dettagliata i luoghi e le date in cui hanno avuto luogo le visite. …

Leggi tutto...

28 Maggio 2022

Cass. Pen., Sez. I, sent. 15 giugno 2021, n. 36706: precisazioni in merito all’art. 41-bis Ord. Pen.

Con la presente sentenza la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dal ricorrente avverso l’ordinanza del 4.12.2020 del…

Leggi tutto...

25 Gennaio 2022

Condannato tossicodipendente: circa la decorrenza dell’esecuzione dell’affidamento in prova

Cassazione Penale, Sez. I, sent. 1° aprile 2021, n. 16123. La Corte di Cassazione ha riaffermato il principio di diritto per cui “in tema di affidamento in prova nei confronti del condannato tossicodipendente, il Tribunale di Sorveglianza, ai sensi dell’art. 94, comma quarto, del d.P.R. n. 309 del 1990, può determinare la decorrenza dell’esecuzione della misura, piuttosto che dal verbale di affidamento, da una diversa e più favorevole data per l’interessato, qualora al momento della decisione il programma terapeutico risulti già positivamente in corso, ed il trattamento spontaneamente eseguito risponda, per durata ininterrotta e contenuti comportamenti, ai criteri di recupero sociale cui tende l’istituto, essendo invece irrilevante il dato della sola durata residua del programma terapeutico superiore a quella della pena da espiare”.…

Leggi tutto...

20 Agosto 2021

Suicidi in carcere: il DAP vara le linee guida per il contrasto al fenomeno

Lo scorso 8 agosto il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha varato le linee guida per contrastare il drammatico fenomeno dei…

Leggi tutto...

9 Agosto 2022

Torna in cima Newsletter