Zef Karaci – Don Roberto Malgesini, “Vai e prendi loro per mano”, ed. Cantagalli 2022

Dalla descrizione:

15 settembre 2020: mentre si prepara alla consueta distribuzione di un pasto caldo ai poveri, don Roberto Malgesini viene ucciso a coltellate, sotto la sua casa a Como, da uno dei senza dimora di origini tunisine che don Roberto aiutava tutti i giorni. Zef Karaci ha conosciuto don Roberto nel carcere di Como, ove il sacerdote lavorava al fianco del cappellano e Zef tutt’oggi sta scontando la sua pena. L’incontro con don Roberto cambia per sempre la vita di Zef. L’amicizia disinteressata del sacerdote, la gratuità di un bene che contrasta in modo evidente il male che Zef ha conosciuto e praticato nella sua vita, cambiano per sempre il suo cuore. Non una convinzione ideale o sentimentale, ma un amore sperimentato e ricevuto che rende evidente la presenza del Verbo che si fa carne, che rigenera e riempie di significato la vita di ogni uomo. Anche i crimini più efferati e orribili vengono dissolti dall’amore. Mi chiamo Zef Karaci, sono nato nel 1983 in Albania. A 17 anni ho deciso di salire su un gommone e dalle coste di Valona sono arrivato nel Bel Paese, l’Italia. Ho vissuto nella bergamasca per 4 anni. Nel 2005 sono stato arrestato a Bergamo. Un anno e nove mesi dopo sono stato trasferito nel carcere di Como. Qui ho incontrato alcune persone che mi hanno aiutato ad avvicinarmi a Cristo e alla Chiesa. Tra poco finirò di scontare la mia pena. Ma questo cammino di Grazia non si fermerà, accompagnerà e guiderà per sempre i miei passi.

Contributi simili

Ministra Cartabia: gestione dei benefici penitenziari nel corso della pandemia e problema del sovraffollamento carcerario

La ministra Cartabia risponde, in occasione del question time che si è tenuto lo scorso 7 aprile, sulla gestione dei…

Leggi tutto...

13 Aprile 2022

Al via il nuovo corso per 37 consiglieri penitenziari

Alla presenza della Signora Ministra, è stato dato avvio al nuovo corso per 37 consiglieri penitenziari, della durata di 12…

Leggi tutto...

13 Settembre 2022

La “domandina” nell’esperienza del direttore del carcere Ucciardone di Palermo

Qualche anno fa, quando dirigevo il carcere Sollicciano di Firenze, mi è stato proposto di realizzare un progetto di Street Art coinvolgendo un gruppo di circa dodici detenuti. Con il Capo dell’area educativa abbiamo deciso di accogliere la proposta e rivolgere il progetto a detenuti inseriti nel circuito dei “Protetti”, ossia coloro i quali, imputati o condannati per lo più per reati di violenza sessuale, sono considerati veri e propri paria dagli altri detenuti (a Palermo vengono definiti “scafazzati”, con una locuzione dispregiativa che, pronunciata con la tipica cadenza panormita, assume il significato di uno sputo in pieno volto).…

Leggi tutto...

19 Dicembre 2022

L’intervista dell’Avv. Michele Passione ad “Osservatorio Giustizia” – l’ergastolo ostativo e la giustizia riparativa

Si segnala l’intervista di Lorena D’Urso all’avvocato penalista del Foro di Firenze, Michele Passione, nell’ambito della puntata di “Osservatorio Giustizia” del 21/11/2021, trasmessa su Radio Radicale.…

Leggi tutto...

27 Novembre 2021

Cass. Pen., Sez. I, sent. 15 giugno 2021, n. 36707: è impugnabile il rigetto della richiesta di revoca anticipata del provvedimento ministeriale di sottoposizione al regime di sorveglianza particolare

È impugnabile il rigetto della richiesta di revoca anticipata del provvedimento ministeriale di sottoposizione al regime di sorveglianza particolare. Con…

Leggi tutto...

3 Febbraio 2022

Torna in cima Newsletter