Cass. Pen., Sez. I, sent. 14 dicembre 2021 (dep. 2022), n. 3146: affidamento terapeutico e pericolo di recidiva

La Suprema Corte di Cassazione ha osservato che nel caso di specie il Tribunale di Sorveglianza non aveva fatto ricorso alla preclusione di cui all’art. 58-quater, co. 2, Ord. pen., ma aveva respinto la richiesta di affidamento terapeutico per l’intervenuta revoca della medesima misura a seguito dell’arresto dell’odierno ricorrente per un grave delitto, per cui egli aveva riportato una condanna, non definitiva, alla pena di 4 anni di reclusione.

L’ordinanza in oggetto aveva posto l’attenzione su molteplici e rilevanti elementi di fatto, sulla base dei quali il Tribunale di Sorveglianza era pervenuto all’“autonoma valutazione” di una scarsa affidabilità del soggetto. Secondo la Corte di Cassazione, tale valutazione “si mantiene nei limiti di una fisiologica opinabilità di apprezzamento; e non appare sindacabile in sede di legittimità, essendo stata espressa con motivazione non manifestamente illogica, nemmeno in rapporto alla diversa decisione del Giudice della cautela, il quale ordinariamente dispone di una differente e meno completa piattaforma istruttoria rispetto alla magistratura di sorveglianza”.

I giudici di legittimità hanno inoltre evidenziato che l’art. 94, co. 4, del D.P.R. n. 309/1990 prevede che il Tribunale di Sorveglianza accoglie l’istanza solo se ritiene che il programma di recupero assicuri, anche attraverso le altre prescrizioni di cui all’art. 47, co. 5, Ord. Pen., la prevenzione del pericolo circa la commissione di altri reati. Pertanto, l’assenza del pericolo di recidiva non costituisce l’esito del percorso terapeutico, ma una condizione che deve ricorrere già durante il periodo di sottoposizione alla misura alternativa.

Qui il testo della sentenza.

 

A cura di Beatrice Paoletti

Contributi simili

Suicidi in carcere: interviene il Ministro

«E’ un’estate davvero drammatica: il Ministero e l’amministrazione penitenziaria stanno facendo molto per migliorare complessivamente la qualità della vita e…

Leggi tutto...

16 Agosto 2022

“Il valore dell’alternativa. Un approccio evidence based alle misure alternative alla detenzione” – F. Giordano, M. Tallarigo, S. Panarello, G. Di Rosa

Si segnala il volume, edito da Egea, di cui sopra: questo presenta i risultati di una ricerca condotta in Lombardia…

Leggi tutto...

23 Maggio 2022

Cass. Pen., Sez. II, sent. 20 luglio 2021, n. 28058: sulla notifica ex art. 161 c.p.p.

OGGETTO: Ricorso per Cassazione avverso sentenza di primo grado del Tribunale di Lucca – violazione dell’art. 606 lett. c) per…

Leggi tutto...

10 Febbraio 2022

La Cassazione conferma che “solo gli arredi fissi vanno scomputati dalla valutazione dello spazio individuale minimo” (Cass., Sez. I°, n. 18681/2022 del 11 maggio 2022)

Con la sentenza ivi in oggetto, la Corte di Cassazione torna ad occuparsi della questione dei famosi (rectius: “famigerati”) tre…

Leggi tutto...

18 Giugno 2022

Cass. Pen., Sez. I, sent. 15 luglio 2021, n. 33917: cottura e acquisto di generi alimentari nel regime del carcere duro

Con la sentenza n. 33917/2021, la Corte di Cassazione, Sez. I., ha affrontato questioni in materia di cottura dei cibi…

Leggi tutto...

14 Dicembre 2021

I giudici di Strasburgo “chiudono” il caso McCallum c. Italia escludendo qualsiasi violazione dell’art. 3 CEDU (European Court of Human Rights, Grand Chamber, 3.11.2022, appl. 20863/21)

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ritenuto che non vi sia il pericolo di trattamenti disumani nel caso della estradizione verso gli Stati Uniti della signora Beverly Ann McCallum, che aveva denunciato il rischio di essere assoggettata a pena perpetua senza possibilità di revisione.…

Leggi tutto...

28 Novembre 2022

Torna in cima Newsletter